All'indomani della fine della Seconda Guerra Mondiale, l'obiettivo delle autorità politiche occidentali riunitesi a Bretton Woods (negli USA) era quello di progettare un sistema monetario internazionale stabile e per questo favorevole allo sviluppo degli scambi internazionali. Pilastro fondamentale del nuovo sistema fu la creazione di un sistema di cambi fissi, basato sulla determinazione irrevocabile di un tasso di cambio contro il Dollaro delle diverse valute partecipanti.
Il Dollaro a sua volta veniva ancorato ad un prezzo fisso per un oncia d'oro (35 Dollari). In questo ambito, non erano più possibili fluttuazioni di prezzo nel mercato FOREX: le Banche Centrali dei paesi coinvolti assicuravano di bilanciare domanda e offerta di una valuta al fine di mantenere fisso il prezzo stabilito negli accordi.
Nel 1973 gli USA, unilateralmente, decisero di porre fine agli accordi di Bretton Woods, revocando la disponibilità di scambiare l'oro al prezzo di 35 Dollari. Ciò permise, quindi, al prezzo delle valute di fluttuare a seconda delle condizioni di domanda e offerta del mercato. Nasce così il mercato interbancario moderno e il tasso di cambio diventa una variabile importante di politica economica.
Più in piccolo, nel 1978 il Sistema Monetario Europeo, ha tentato, con alterne fortune, di fissare i tassi di cambio, limitatamente alle valute europee, all'interno di una banda di oscillazione predefinita. L'evoluzione ultima del progetto iniziato con lo SME è l'Euro, nato il 1 gennaio 1999.
I tentativi di imbrigliare definitivamente i prezzi delle valute, se non sono seguiti da un avvicinamento nelle politiche monetarie ed economiche dei paesi interessati, non hanno, grandi probabilità di successo. La moneta di un paese rappresenta in qualche modo lo stato di salute della sua economia e le vicende economiche internazionali ovviamente producono performance relative che tendono a riflettersi sui tassi di cambio. Il mercato FOREX è così liquido che anche le Banche Centrali spesso non riescono a contrastarne la forza.
ransazioni sul mercato spot hanno subito un progressivo incremento dall'89 al '98 di circa il 6,5% annuo.
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